Strategie per Giocare a Poker Online
Il poker è un gioco apparentemente semplice. Solo in apparenza, però, in quanto il suo svolgimento impone ai giocatori una lunga serie di decisioni, le quali devono tenere conto di quanto si vede e di quanto si immagina.
Proprio per questo motivo è estremamente utile fornirsi di una strategia, prima di affrontare un tavolo. Pensare di poter far conto esclusivamente su intuito e fortuna, nel corso di una partita, può rivelarsi l’anticamera di un disastro annunciato.
Tabella dei Contenuti
- Prima di tutto, impara a comprendere le odds del poker
- Posizione al tavolo da poker: Perché è importante?
- Padroneggia il bluffing e semi-bluffing nel gioco
- Range di mano e range avversario
- Multi-tabling: Gestisci più tavoli e aumenta le vincite
- Psicologia del gioco del poker e tilt management
- Analisi avanzata del gioco avversario
- 3-betting e 4-betting nel gioco del poker
- Dovresti usare il floating e donk betting?
Prima di tutto, impara a comprendere le odds del poker
Per avere maggiori probabilità di vincere a poker, occorre conoscerne al meglio i meccanismi. A partire dalle odds, che possono essere indicate come le effettive possibilità di chiudere il punto che abbiamo in programma. Le odds possono a loro volta essere suddivise in:
- Pot odds, in pratica la somma che dovremmo chiamare in relazione a quella presente sul tavolo. Se ci sono molte fiches sul tavolo, infatti, non è necessario vincere spesso per andare in profitto;
- Implied Odds, odds implicite, sono quelle che prendono in considerazione anche le puntate che si faranno nelle fasi successive di una stessa mano. Detto in parole ancora più semplici, sono il metodo che permette di calcolare l’entità della vincita se si riesce a chiudere il punto;
- Reverse implied odds, ovvero il calcolo che porta a capire se la chiusura del punto immaginato è in grado di rivelarsi realmente profittevole. Se ad esempio abbiamo un 6 e un 7 di quadri e vogliamo fare colore, potrebbe essere addirittura dannoso ove un avversario sia inseguendo lo stesso punto avendo però un asso e un dieci, sempre di quadri.
Posizione al tavolo da poker: Perché è importante?
L’importanza della posizione al tavolo è spesso sottovalutata. Al contrario, soprattutto in una variante come il Texas Hold’em si rivela un aspetto fondamentale, andando a influenzare la strategia di gioco. In particolare, non conviene mai essere il primo a parlare, in quanto ascoltare gli altri può aiutare a impostare la presa di posizione nel corso della mano.
Proprio per questo motivo, la posizione considerata migliore è quella del“bottone”: può infatti vedere il gioco di tutti i partecipanti e decidere in base alle valutazioni fatte la mossa da fare.
Le meno vantaggiose sono invece quelle indicate come “piccolo buio”, “grande buio” e “under the gun”, le prime a pronunciarsi dopo il flop. Quando ci si trova in questa condizione, si può ovviare alla posizione di apparente svantaggio bluffando ove non si abbiano buone carte, in modo da indurre al ritiro molti avversari.
Nelle posizioni intermedie, la situazione non presenta particolari vantaggi o svantaggi. Si può pensare di giocare avendo tutte le coppie superiori a quella di 5, ma anche carte disaccoppiate dello stesso seme, dal 5 in su.
Infine le posizioni finali, che conferiscono la possibilità di avere una larga panoramica sulla mano. In questo caso si può giocare con una certa aggressività, anche cercando di sfruttare il calcolo delle probabilità. Se, ad esempio, il cut-off ha D e J e tutti coloro che seguono hanno foldato, ci sono soltanto il 16% di possibilità che qualcuno abbia un punto migliore. Un dato il quale può sicuramente aiutare.
Padroneggia il bluffing e semi-bluffing nel gioco
Il bluff è fondamentale, nel poker. Riuscire a ingannare gli avversari sulla consistenza delle proprie carte è una vera e propria arte. Il risultato può essere di due tipi: portare via una mano pur non avendo un punto di rilievo, oppure far pensare agli altri di non averlo in modo da spingerli a puntare molto ed esaltare la vincita.
Naturalmente, soprattutto nel primo caso è necessaria una grande freddezza e la capacità di affrontare il rischio. Inoltre, occorre sottolineare come concorrano al bluff alcuni fattori estremamente importanti, ovvero:
- L’immagine assunta, che deve essere coerente con il modo in cui siamo soliti giocare;
- La conoscenza degli avversari. Se sappiamo che qualcuno va sempre a vedere, bluffare diventa non solo inutile, ma addirittura dannoso;
- Il contesto. Il bluff deve avvenire in un contesto che lo consente. Se si capisce subito che gli avversari hanno la possibilità di conseguire un ottimo punto, è meglio rimandare ad occasione migliore.
Il bluff può anche presentare una caratteristica: le carte che abbiamo non compongono un punto di rilievo, ma possono farlo nel prosieguo della mano. In questo caso, si parla di semi-bluff.
Range di mano e range avversario
Un altro fattore importante, quando si gioca a poker, è il range di mano. Come tale si intende un gruppo di mani che vengono giocate allo stesso identico modo. Anche in questo caso, il punto di partenza è rappresentato dallo stile di gioco degli avversari, dividendoli in quattro categorie: tight-passive, tight aggressive, loose-aggressive, loose-passive.
Ognuno di loro tenderà a condurre il gioco in un determinato modo, nel corso di queste mani, sulla base del punto posseduto.
Al tempo stesso, non bisogna compiere l’errore di pensare che l’avversario abbia per forza un determinato punto, in quanto può averne di diversi.
Occorre appunto capire quale sia il punto reale di cui dispone. Inoltre, occorre cercare di non limitare il nostro range. Se noi infatti facciamo bet solo avendo coppia di A o K, gli avversari possono regolarsi e foldare sempre se non hanno una coppia di A con cui batterci.
Di conseguenza, occorre ampliare il proprio range, in modo da renderlo meno leggibile dagli avversari.
Multi-tabling: Gestisci più tavoli e aumenta le vincite
Uno dei vantaggi vantati dal gioco del poker online, rispetto a quello tradizionale, è costituito dalla possibilità di giocare su più tavoli. Naturalmente, il multi-tabling dilata i vantaggi, ma anche gli svantaggi, per cui occorre farlo al meglio. Partendo da una semplice constatazione: se si esagera sul numero contemporaneo di tavoli, il rischio è di andare nella direzione esattamente opposta, vincere meno che se il tavolo fosse solo uno.
Una volta individuato il numero giusto di tavoli, il nostro modus operandi dovrebbe essere ispirato dalle seguenti coordinate:
- Semplificare al massimo lo stile di gioco. Più tavoli si traducono in minor tempo per studiare la situazione, quindi è meglio evitare strategie troppo raffinate e volare basso;
- Darsi dei limiti temporali. L’ideale sarebbe giocare 90 minuti, inframmezzati da una pausa di 5 o 6 minuti;
- Eliminare ogni possibile distrazione o ragione di stress. Ad esempio, si possono attivare i quattro colori per il mazzo di carte, disattivare la chat e le animazioni e utilizzare per il tavolo un layout molto schematico.
Psicologia del gioco del poker e tilt management
Nel poker conta molto l’aspetto emozionale. Non è raro il caso di un vero e proprio crollo emotivo, tale da mandare praticamente in tilt, alla stregua di un flipper, il giocatore.
In quel momento, l’interessato inizia a prendere decisioni che in condizioni normali non prenderebbe mai, avviandosi rapidamente alla sconfitta definitiva. Ci sono alcune cose che si possono fare, per prevenirlo. Tra di esse, ad esempio:
- Prestare attenzione ai segnali. Se si avverte frustrazione o impazienza, vuol dire che l’aderenza alla partita sta per essere compromessa. Meglio prendersi una pausa;
- Gestire correttamente il bankroll, in particolare evitando di inseguire le perdite. Una corretta disciplina finanziaria può prevenire qualsiasi rottura;
- Assumere un regime sano prima del gioco, evitando ad esempio di assumere alcoolici, che vanno a influire sulla capacità decisionale.
Il tilt, naturalmente, può anche riguardare un avversario. In quel caso si può pensare di approfittarne, forzando il gioco, ma occorre anche molta circospezione. Anche altri giocatori potrebbero provare a farlo, ma avendo punti di rilievo.
Analisi avanzata del gioco avversario
Per riuscire a vincere a poker è necessario analizzare il gioco degli avversari. Ci sono quelli che fanno sempre check al river, oppure foldano al flop. E, ancora, altri preferiscono il check-raise al turn per poi puntare al river.
In ognuna di queste condizioni si possono fare determinate cose, proprio facendo leva sulla comprensione della psicologia dell’avversario. Ad esempio, chi fa check-raise al turn per poi puntare al river ha quasi sicuramente un buon punto in mano. A quel punto conviene il fold, a meno che non si abbia a propria volta qualcosa di solido.
Lo stesso discorso si può fare per chi punta o rilancia prima del flop, per poi foldare una volta viste le carte. In questo caso vuol dire che siamo di fronte ad un giocatore attento, il quale punta dopo il flop solo se ha un buon punto in mano.
3-betting e 4-betting nel gioco del poker
Spesso si sente parlare di 3-bet e 4-bet. Di cosa si tratta esattamente? In pratica con la prima definizione si indica il rilancio successivo a quello di un avversario, mentre la seconda si usa quando avviene un quarto rilancio.
Come si può facilmente capire, si tratta di uno strumento abbastanza rischioso, tale da comportare il possesso di un punto di rilievo, trattandosi pur sempre di un rilancio.
Per poterlo utilizzare al meglio, la cosa migliore è non limitarsi ad un range stretto, che verrebbe facilmente compreso dai giocatori esperti. In pratica, se ci si limita a fare 4-bet nei casi in cui si abbia AA o AK, ben presto gli avversari folderanno tutto ciò che non è una coppia di K o superiore.
Dovresti usare il floating e donk betting?
Infine, un giocatore di poker non può prescindere da floating e donk betting. Di cosa si tratta, esattamente? In pratica:
- Per floating si intende una tecnica che può essere utilizzata contro i giocatori aggressivi, ovvero presumendo che stiano conducendo un bluff o un semi-bluff
- Per donk bet si intende una puntata fuori posizione, che avviene quando un giocatore, vedendo un rilancio pre-flop rilancia al flop, con l’intento di impedire a chi aveva rilanciato, di agire;
Si tratta di tecniche che vanno usate con molta parsimonia. In particolare, il floating andrebbe usato soltanto giocando in heads up, in quanto va concentrato su un solo avversario. Il donk betting, a sua volta, dovrebbe essere usato contro giocatori che foldano molto.